Critica

Si direbbe che, il principio legato ad una visionaria pseudo-realtà, individuabile nell’automatismo psichico puro di matrice surrealista, possa caratterizzare, almeno in parte, l’impostazione pittorica di quest’artista nata in Svizzera, ma residente in Trentino. Una pittura, quella di Silvana Todesco, che si muove attraverso un equilibrio tanto instabile quanto improbabile, ma anche delicato come delicato è l’equilibrio della natura che l’uomo assai spesso tende a violare. Una proposta artistica che ha negli “sviluppi floreali” un’apparente oggettivazione della realtà, per svilupparsi progressivamente fino a diventare, come si evince nelle opere più recenti, un’elaborazione onirica nella quale l’inconscio gioca un ruolo fondamentale. I fiori diventano così “escrescenze” che si fanno spazio tra superfici murarie, escono dalle rocce o sono appesi, come le foglie, non ad un solido appiglio, ma ad una piuma leggera che fluttua nell’aria: simbolo del cielo, ma anche della ricerca di un’unione tra mondo materiale e mondo spirituale. Nello stesso momento in cui, come appare in un suo quadro, l’artista ha un sogno, essa è in un sogno, e ciò che il sogno ha prodotto diventa composizione con il suo intrecciarsi di significati, talvolta discordanti epperò sempre attraenti. L’effetto della luce sulle superfici è reso nella sua essenza e in questo prende forma il clima irreale dal quale ci sentiamo presi: un senso di smarrimento che pone le basi al potere del pensiero. (Prof. Aldo Nardi – 2013 – Trento)

Le Sue opere sono intrise di un raffinato surrealismo concettuale che si dirama nelle forme sublimi della figurazione nelle intuizioni sceniche delle composizioni. Una pittura colta che sonda i labirinti dell’ inconscio e spazia nella ricerca onirica dell’ attesa fissando nel quadro double face la soluzione artistica. Dentro l’ enigma dell’ opera si intravede l’ intensità emotiva e un pathos primordiale che sfocia in un sublime erotismo che gioca con sè stesso. Una creatività originale che attinge in una cultura filosofica e psicoanalitica svelando la caducità delle cose. Le sue opere emozionano e squarciano l’ animo lasciandoci i sogni. ( Ettore D’ Ignazi – 2011 – Ripatransone – AP)

”  (…)immense cattedrali gotiche pronte a raccogliere l’umano sentimento” (Matteo Zanellato – 2010 – Belluno)

Bianchi e vellutati anemoni contrastano soavemente all’ energico e vitalistico rosso dei pistilli donandoci l’ iperreale lirismo pittorico di Silvana Todesco. Profumate metafore floreali alludono all’ effimera essenza dell’ uomo colto nella prorompente ed energica giovinezza. Le infiorescenze diventano sintesi della condizione umana, dove la bellezza e la forza interiore sublimano nell’ irrevocabile incedere del tempo. Il ricordo si fa frammento e viene incapsulato nella fantastica e surreale astrazione dorata. ( Annamaria Giugni – Gianluigi Guarneri – 2009 – Cremona )

Il fiore, come un corpo, offre il meglio di sè quando apre il suo cuore al mondo. I petali si schiudono per affascinare lo sguardo, per catturare l’ignaro insetto, per permettere alla bocca di cogliere la rugiada e distillarla in linfa. Vita e morte, maschile e femminile. I fiori accolgono doni divini, metafore del lingam e della yoni. Dipingerli diventa un atteggiamento di cambiamento interiore. Silvana Todesco, pennellata dopo pennellata, compie un’alchimia interiore, consapevole che il fiore è identico all’Elisir della vita e coglie gli elementi determinanti la vita, il maschile e il femminile, è il tentativo di ricondurli al centro, al cuore palpitante della condizione androgina quando la somma di uno più uno risultava uno e l’individuo accoglieva su di sè ogni condizione fisica e psichica al di là della specificità del sesso, assorbendo ogni tipo di sessualità. I soggetti di questi lavori, i pistilli, magistralmente dipinti da Silvana Todesco, sono frammenti di un’ikebana dell’anima, la ricerca spasmodica dello stato primordiale, quando si era in balìa dei quattro elementi e il fiore corrispondeva all’Etere. In attesa del soffio del vento che tutto disperde, ascoltiamo il ritmo pulsante di questa natura armonica: sembra di sentire battere un sordo tamburo di vita dentro questi lavori. E’ il suono primordiale di quando si è formato l’universo.E quante storie raccontano questi petali, questi pistilli. Silvana Todesco, dipingendo, racconta storie antiche, ci fa ascoltare l’eco di innumerevoli strofe che scorrono di bocca in bocca per narrarci gli accadimenti del mondo e dell’anima. (Fiorenzo Degasperi – 2007)